Un movimento “Black Lives Matter” ha riportato in superficie il problema a lungo esistente della discriminazione razziale, mentre le proteste continuano in tutto il mondo, molti marchi si sono impegnati sui social media a sostenere il movimento per i diritti civili dei neri con “blackout” e dichiarazioni. Tuttavia, ciò fa riflettere se, oltre a esprimersi con le parole, i marchi possano fare di più per migliorare con azioni concrete il sostegno alla lotta contro la discriminazione razziale. Il ramo statunitense di Sephora ha annunciato una nuova misura che ha ricevuto un forte applauso dai sostenitori del movimento.
Sephora ha recentemente annunciato il suo impegno nel rispondere al “15 Percent Pledge”, riservando il 15% dello spazio di vendita ai marchi di proprietà di persone di colore, diventando così il primo marchio a unirsi pubblicamente al movimento “15 Percent Pledge”. Il movimento è stato avviato da Aurora James, designer afroamericana e fondatrice del marchio di accessori Brother Vellies, con l’obiettivo di incoraggiare i rivenditori di grandi dimensioni a tradurre le dichiarazioni in azioni concrete, agendo per eliminare il problema della discriminazione razziale. La scelta del 15% come percentuale deriva dal fatto che la popolazione afroamericana negli Stati Uniti è del 15%.
Attualmente, tra i 290 marchi presenti su Sephora, solo 7 sono di proprietà di persone di colore, tra cui il marchio personale di Rihanna, Fenty Beauty, e Pat McGrath Lab, evidenziando una grande disparità. Il vicepresidente esecutivo di Sephora, Artemis Patrick, ha dichiarato che l’iniziativa “15% Pledge” non si concentra solo sull’aumento dei prodotti di marchi di persone di colore sugli scaffali, ma mira a creare un piano a lungo termine per diversificare la catena di approvvigionamento, costruendo una piattaforma di vendita in cui le persone di colore possano esprimersi.
Risalendo alla storia passata, lo scorso anno Sephora è stata coinvolta in una controversia sulla discriminazione razziale, quando la cantante R&B SZA ha pubblicamente criticato di essere stata discriminata dal personale del negozio. Successivamente, il marchio ha immediatamente annunciato la chiusura di tutti i negozi in America per un giorno, per fornire formazione sulla diversità al personale. La rapidità della risposta ha rapidamente calmato le polemiche, e ora la rapida risposta al “15% di impegno” mostra la determinazione nell’eliminare la discriminazione razziale, un esempio che sicuramente vale la pena per altri rivenditori.
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