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Settembre 17, 2021

Gucci Aria campagna pubblicitaria, che incarna l’estetica di Alessandro Michele attraverso l’ontologia del desiderio.

Quella volta in cui hai visto la presentazione della collezione Gucci Aria, te lo ricordi? Ti ha fatto pensare alla collaborazione tra Gucci e Balenciaga? Al design che omaggia l’epoca di Tom Ford? Oppure alla scelta inaspettata di usare come colonna sonora una canzone Hip-Hop di grande successo? Dopo mesi di silenzio, il direttore creativo Alessandro Michele ha condiviso con tutti cosa voleva realmente comunicare attraverso la campagna pubblicitaria di Gucci Aria.

Gucci Aria

Nella pubblicità, vengono eliminate le discoteche e i panorami da favola che sono stati presentati quel giorno, sostituiti dall’importante luogo di socializzazione della società di élite dell’Impero britannico sin dai primi anni del XIX secolo, l’hotel The Savoy, con ogni scena girata con un uomo e una donna, e il concetto è proprio quello di partire da un punto di vista ontologico, per esplorare il desiderio e l’incarnazione dell’amore che gli esseri umani cercano, mostrano, liberano, attraggono e comprendono dall’inizio del mondo fino alla fine della vita fisica.

Gucci Aria
Gucci Aria

Un layout molto complesso, Alessandro Michele ha diviso l’annuncio in 5 parti principali, esplorando in profondità i desideri più primordiali dell’umanità attraverso i temi dell’androgino, dell’amore, del corpo, dell’abbigliamento e della filosofia.

Gucci Aria
Gucci Aria

Questi concetti apparentemente non correlati alla serie di abbigliamento e alle sfilate di presentazione, in realtà non lo sono affatto. Chi conosce Alessandro Michele dovrebbe sapere che questo designer ha una curiosità non comune per la storia, la filosofia e l’amore, e alcuni dettagli nelle campagne pubblicitarie e nelle presentazioni della collezione si richiamano reciprocamente e allo stesso tempo esprimono alcuni punti di vista di Alessandro Michele attraverso la campagna pubblicitaria di Gucci Aria.

Gucci Aria

Ad esempio, la scena del club notturno e il set fotografico della campagna pubblicitaria sono entrambi Savoy, mentre il vero The Savoy è il luogo in cui Guccio Gucci, fondatore di Gucci, ha lavorato come ascensorista o fattorino a Londra quando aveva poco più di dieci anni; gli stili di abbigliamento della collezione presentano audaci esperimenti fetish, esprimendo non solo che i vestiti sono un’estensione della pelle, ma anche concettualmente evidenziando la connessione tra i corpi maschili e femminili e la “forza erotica” latente, ottenendo così un piacere liberatorio e trasformativo; e nell’ultima scena della sfilata di moda, le modelle escono dal Savoy nightclub e vedono un paesaggio paradisiaco fuori dalla porta, oltre a richiamare direttamente il concetto pubblicitario di Platone nel “Simposio” riguardante la teoria che gli esseri umani erano originariamente creature ermafrodite, racconta anche la visione finale del mondo e delle relazioni tra i sessi e l’erotismo, esprimendo l’enfasi di Alessandro Michele sull’importanza di collegare mente e corpo attraverso l’estetica.

Gucci Aria

Dati e immagini forniti da: Cortesia di GUCCI

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