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Ottobre 17, 2022

Alta profilo distruggere dipinti famosi come strumento di protesta? Elenca gli eventi degli ultimi anni in cui dipinti famosi sono stati “distrutti” nei musei!

Lo scorso venerdì due manifestanti dell’organizzazione “Just Stop Oil” si sono travestiti da visitatori normali per entrare nel National Gallery di Londra e, mentre le guardie non erano attente, hanno versato della zuppa di pomodoro in una famosa opera di Van Gogh intitolata “Girasoli”, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle attività di estrazione petrolifera del governo britannico, un evento che ha sconvolto l’intero mondo dell’arte.

Anche se il dipinto non è stato danneggiato grazie alla protezione della custodia di vetro, questo incidente ha comunque scatenato la rabbia di molti amanti dell’arte, che ritengono che non si debba usare azioni così violente per far sentire la propria voce su determinati problemi. In realtà, questo tipo di proteste lampo non è nuovo, in passato ci sono stati casi simili in cui manifestanti hanno fatto irruzione nei musei per protestare, facendo diventare alcune opere d’arte innocenti “vittime”.

1. Leonardo da Vinci “Il sorriso della Gioconda”

Quest’anno, a maggio, un uomo con una parrucca si è travestito da donna con difficoltà motorie ed è entrato nel Louvre di Parigi, in Francia. Successivamente ha spinto la sedia a rotelle fino al capolavoro della galleria – il sorriso della Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Poi ha tolto la parrucca, è saltato dalla sedia a rotelle, ha lanciato una torta verso il dipinto e ha spalmato della panna sopra, poi ha sparso rose ovunque.

L’uomo gridò ad alta voce: “Qualcuno sta distruggendo questo pianeta… tutti gli artisti, pensate alla Terra. Questo è il motivo per cui faccio così. Pensate alla Terra.” Successivamente, la sicurezza ha portato via l’uomo e ha chiamato la polizia. Per fortuna, l’opera d’arte è stata messa in una custodia rinforzata con controllo di temperatura, umidità e funzionalità antiproiettile nel 2005, evitando danni.

2. Alberi di pesco in fiore di Van Gogh

Quest’anno, a giugno, due giovani donne provenienti dal Regno Unito e facenti parte dell’organizzazione ambientalista “Just Stop Oil” sono entrate nel museo d’arte di Londra, la Tate Britain, e si sono incollate sopra il quadro di paesaggio di Van Gogh “Alberi di pesco in fiore” (1889). Secondo quanto dichiarato dall’organizzazione, il motivo per cui il paesaggio campestre di Van Gogh è diventato un obiettivo è perché la regione della Provenza che raffigura potrebbe essere gravemente colpita da una possibile sviluppo governativo di progetti di petrolio e gas naturale. Gli attivisti hanno anche affermato che questa azione è stata intrapresa per esortare le istituzioni artistiche a unirsi al loro movimento di resistenza civile.

3. La “Ultima Cena” di Leonardo da Vinci (copia)

Quest’anno, a luglio, un totale di 5 attivisti ambientali hanno fatto irruzione nella Royal Academy di Londra, prendendo di mira l’opera del maestro del Rinascimento italiano Leonardo da Vinci del XVI secolo, “L’Ultima Cena”. Hanno spalmato colla sulle loro mani e poi attaccato sotto la cornice del dipinto, seguendo lo stesso modus operandi di eventi simili precedenti, e hanno scritto “no new oil” sotto il dipinto con la vernice spray, esortando il governo a smettere di rilasciare licenze per lo sviluppo di petrolio e gas naturale. Hanno scelto “questo capolavoro assoluto” come mezzo di protesta perché “il futuro non è mai stato così cupo”.

4. Picasso “Ritratto di donna”

Le opere d’arte menzionate non sono state direttamente danneggiate, ma il dipinto “Ritratto di donna” di Picasso non è stato altrettanto fortunato. L’incidente è avvenuto nel dicembre 2019, quando questo dipinto del valore di 200 milioni di dollari è stato danneggiato da un giovane di 20 anni durante una mostra al Tate Modern.

Secondo quanto riportato, l’uomo si è fermato di fronte al dipinto per circa 3 minuti, poi ha tolto il cappotto e ha agitato una catena di ferro verso il dipinto. Dopo che il vetro che proteggeva l’opera si è rotto, ha strappato il dipinto e l’ha gettato a terra, gridando: “Sto eseguendo un’opera d’arte performativa”. L’uomo è stato immediatamente arrestato. Il dipinto è stato realizzato da Picasso nel 1944, raffigurante la sua amante e musa Dora Maar. A causa dei danni gravi, solo il costo di riparazione è stato di £450,000 e richiederà almeno 18 mesi, causando ingenti perdite al museo.

Per eventi distruttivi simili, che siano motivati dalla ricerca di attenzione o dall’intenzione di evidenziare la preoccupazione per il cambiamento climatico, tali azioni rappresentano senza dubbio una grave minaccia per opere d’arte preziose. Anche se possono attirare l’attenzione del pubblico in breve tempo, vale la pena riflettere se esistono modi migliori per esprimere tali preoccupazioni.

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